Quando uscì “La masnà”, mi domandarono come mai un libro così diverso dal primo. Quando uscì “Tutta questa vita”, mi chiesero come mai un libro così diverso dal primo e dal secondo. E quando uscì “La figlia sbagliata”, stesso stupore. Ogni volta rispondo che ogni storia ha la sua voce, e che il grosso del lavoro è lì: trovare la voce giusta per la storia che hai scelto di raccontare.
Quando dico questa cosa, ho l’impressione che non mi creda nessuno. Sembra un vezzo, un’impuntatura da bastiancontrario. Non sono capace di spiegare la necessità, l’urgenza di lavorare sulla lingua. Bene, oggi l’ha spiegato egregiamente Nicola Lagioia su Mimima & Moralia (qui) e volentieri condivido. Anzi, adesso mi stampo tutto il pezzo di Lagioia e me lo porto dietro alle presentazioni. Voi intanto leggetelo, vale la pena
Quando dico questa cosa, ho l’impressione che non mi creda nessuno. Sembra un vezzo, un’impuntatura da bastiancontrario. Non sono capace di spiegare la necessità, l’urgenza di lavorare sulla lingua. Bene, oggi l’ha spiegato egregiamente Nicola Lagioia su Mimima & Moralia (qui) e volentieri condivido. Anzi, adesso mi stampo tutto il pezzo di Lagioia e me lo porto dietro alle presentazioni. Voi intanto leggetelo, vale la pena