L’amante di città

L'amante di città

Edizioni Fratelli Frilli, 2007

Ottobre 1993: un’anziana nobildonna di origini genovesi, ultima discendente di una famiglia decaduta, viene uccisa in pieno giorno nella vecchia casa padronale. Il delitto resta irrisolto, e per il maresciallo Ernesto De Luigi, fresco di nomina, si trasforma in un tarlo velenoso. Dieci anni dopo, in un’estate torrida, ad essere ammazzato è un professore universitario: identico il modus operandi. O almeno così sembrerebbe… In un dedalo di voci, tra chiacchiere di paese, buffi pensionati, giovani rasta, strozzini che somigliano a narcotrafficanti e lettere che arrivano dritte dritte dal Ventennio, in quel Basso Piemonte che è già Genova, il maresciallo De Luigi riuscirà a trovare il bandolo della matassa. E a innamorarsi perdutamente.

Hanno detto:

Ci diverte, in questo giallo che è anche una storia d’amore, il volere leggero dell’autrice sulla letteratura e sui nomi famosi, a buon diritto o meno, nell’opinione corrente. Ci diverte e incanta, anche, il suo rifare pari pari, con disinvoltura e un po’ di malizia, climi e scrittura di Fruttero & Lucentini (garbo, ironia, apparente svagatezza). Senza poi dimenticarsi di ammiccare a Gadda, nel costante andamento digressivo della trama.

Giovanni Pacchiano – Il sole 24 ore