Dal blog di Pietro Cheli, le impressioni del criticone su Tutta questa vita.
“Io sono brutta. È la verità, e la verità non si discute. Non che non abbia qualità: per esempio non sono vigliacca, non cerco scorciatoie, so affrontare la realtà. E la realtà è che sono brutta. Inguardabile. Orrenda. In assoluto, non solo in confronto alla ragaze che conosco”.
Inizia così Tutta questa vita, romanzo raccontato in prima persona da Paoletta, sedicenne molto fuori dal suo tempo (che poi è quello presente). La ragazza vive in un mondo immaginario che le dà più sicurezza. Va detto, in effetti, quanto sia naturale che Harry Potter diventi una certezza perché vince sempre (e può diventare un ottimo filosofo di riferimento). Paoletta e Richi, il suo fratellino fragile nel corpo, hanno bisogno di quella fantasia per superare le difficoltà del loro mondo. Raffaella Romagnolo è brava (e rispetto alla sua protagonista tutt’altro che brutta) nel raccontare trame famigliari (ho ancora nel cuore il bellissimo La masnà pubblicato sempre dalla Piemme) e rende splendente anche una ragazza brutta (e consapevole).
Qui il link:http://blog.leiweb.it/recensioni-libri/2013/11/11/tutta-questa-vita-di-raffaella-romagnolo/