Oggi su Republica.it il Passaparola di Silvana Mazzocchi su La figlia sbagliata.
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Letteratura e cinema hanno raccontato innumerevoli storie sulla famiglia e sul pozzo oscuro che spesso si nasconde dietro la facciata normale e rassicurante. Coppie che hanno dimenticato da tempo l’amore e anche l’affetto, vita quotidiana fatta solo di azioni ripetitive quando non squallide, infelicità e immobilismo. Mancanza di futuro e rassegnazione. I figli, poi, costituiscono un altro tabù, difficile da affrontare quando ce n’è uno più amato di altri e quando (quasi sempre) sono sottoposti a pressioni frustranti, ad aspettative che, se non si realizzano, li lasciano orfani di se stessi ed esasperati dall’assenza di speranze. Certo, non è sempre così, ma nella famiglia un cuore nero c’è e Raffaela Romagnolo, scrittrice esperta nel racconto della sofferenza e del peso arcaico dei legami, lo affronta in La figlia sbagliata, il suo nuovo romanzo scritto dopo il successo di La masnà e di Tutta questa vita. Una realtà densa, attraversata da segreti e frustrazioni, rinunce e condizionamenti con, al centro, la difficoltà di amare, di liberarsi dalle gabbie, dai sensi di colpa e dai doveri imposti dalle regole sociali. Paradossale e aspra la trama: in una qualsiasi cittadina di provincia, una sera, un attacco di cuore stronca l’anziano Pietro Polizzi mentre, sulla sedia, fa come sempre le parole crociate. La moglie, Ines, sta lavando i piatti, la tv è sintonizzata sullo show più seguito. Lì per lì, lei non se ne accorge. Stanno insieme da quarantacinque anni; i loro rapporti sono usurati; non si ascoltano, non si guardano, non si considerano. Se non per abitudine. Quando alla fine della serata, Ines capisce ciò che è capitato al marito, non fa nulla: non reagisce, non chiede aiuto né avverte nessuno. Continua a leggere “La figliasbagliata: il cuore nero della famiglia”